Nella prestigiosa cornice di Palazzo Isimbardie del suo bellissimo giardino interno si è tenuta ieri 25 giugno 2019 la presentazione del libro “la normalità de male” di Isabella Merzagora, docente di Criminologia dell’Università statale di Milano. L’autrice ha illustrato il principio di fondo del libro e cioè l’idea che le atrocità compiute da da una criminalità diffusa vengo imputate alla criminologia di pochi e quindi considerati delle anomalie o eccezioni. Diventa così possibile pervenire alla “normalità del male” e quindi consentire che eventi inspiegabili vengano posti in essere da intere popolazioni, ad opera, cioè, di soggetti del tutto normali. La causa di ciò risiede nella contrapposizione tra “noi” dagli “altri” e nella presa di posizione dal diverso. E’ ciò che è accaduto durante i tempi dell’antisemitismo in Italia e che può ripresentarsi oggi sotto smentite spoglie negli atteggiamenti di emarginazione e di razzismo, oggi tanto diffusi e giustificati
Queste considerazioni sono state fatte proprie da Marco Vergeat e da Michele Marzulli allorchè gli stessi si sono interrogati, seppure sotto angolazioni differenti, sull’origine e il significato del male e sulla sua sostanziale contrapposizione con il crimine che si presenta come un agito contra ius e non presenta una connotazione morale. Il male è infatti un sentimento diverso dalla trasgressione e prolifera nelle ere, come la nostra, prive di idealità. Il cedimento della coscienza avviene infatti attraverso il meccanismo della rimozione e della negazione e ci spinge a scegliere rispetto ad un grande male quello minore schiacciandoci sulla realtà e facendocelo accettare come “normale”.
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